Nel marzo 2021 era stato presentato il progetto della nuova scuola media per Arenzano, con tanto di cronoprogramma: avvio lavori entro la fine del 2021 e 18 mesi per completare l’edificio, da costruire nello spazio tra la scuola primaria e l’ex ospedale Maria Teresa. Un’opera da 4 milioni di euro.
Ma i lavori non sono mai partiti e il progetto si è arenato. Come mai? Verrà costruita una scuola media o la nuova amministrazione comunale prenderà strade differenti?
A ripercorrere la storia è il sindaco Francesco Silvestrini su Facebook: “Nel 2017, poco dopo le elezioni, Città Metropolitana ci ha restituito il Casone, che, a parte l’ultimo piano occupato dal Sipario Strappato e il locale utilizzato dal Commissario Stoppani, era in pratica inutilizzato. All’epoca avevo proposto di trasferirvi le medie per 2/3 anni, il tempo di ristrutturare quelle attuali con un’operazione simile a quella delle Opere Parrocchiali (il cui intervento è costato sui 2.500.000 euro). Proposta bocciata (legittimamente, ci mancherebbe), l’amministrazione si è indirizzata per la costruzione di una nuova struttura. La progettazione ha richiesto molto tempo, troppo per non effettuare interventi sullo stabile attuale”.
E in effetti nel frattempo, mentre si parlava già di una nuova scuola da costruire, sono stati fatti ulteriori interventi per ammodernare quella “vecchia”, di via Sauli Pallavicino: “Ad inizio 2018 un autorevole tecnico locale – continua il sindaco – ha indicato i lavori da eseguire e, dal 2018 ad oggi, sono stati effettuati interventi su travi, pilastri, solai, controsoffitti, oltre ad aver realizzato l’aula musica e l’aula digitale (per complessivi € 647.000). E a breve verranno effettuati interventi per l’efficientamento energetico, già avvenuti con successo nella De Calboli”.
Inoltre il Comune sta aspettando la risposta (attesa per l’autunno) a una richiesta di finanziamento a fondo perduto da 750.000 euro per procedere al rifacimento del tetto.
A questo punto ha senso pensare a una nuova scuola, o è meglio concentrarsi su un restauro completo dell’edificio esistente, con lavori di restyling peraltro in parte già previsti o completati? “Diversi tecnici – è il commento di Silvestrini – suggeriscono, in caso di ottenimento di tale importo, di aggiungere interventi per ulteriori 1,5/2 milioni di euro e completare la ristrutturazione delle medie attuali, le quali, per inciso, sono più grandi rispetto alla nuova struttura progettata. Senza considerare che non tutti i cittadini sono entusiasti sia per il consumo di nuovo suolo che per l’estetica del nuovo stabile e non esitano a farmelo notare con toni estremamente pacati e signorili”. Tra i dubbi, anche il fatto che la nuova scuola media andrebbe ad occupare uno degli ultimi spazi verdi dedicati al gioco dei bambini, che già si sono visti occupare il “campetto” con campi sportivi, certo, sempre usufruibili ma il cui scopo non è rispondere a quella richiesta di “gioco libero” dei bimbi delle elementari. Soprattutto in un momento in cui – per diversi motivi – vengono sottolineati i benefici della didattica all’aperto.
Silvestrini per ora non boccia il progetto ma elenca i problemi, non pochi: “Con questo non dico che il progetto sia bocciato, tutt’altro (al momento abbiamo fermi e stanziati già 4.600.000 euro). La storia delle nuove scuole è travagliata anche per un altro motivo. Completato lo studio di fattibilità (progetto preliminare) che prevedeva un importo di 4 milioni di euro, l’opera è stata finanziata ed è stato conferito incarico per la progettazione definitiva esecutiva. Nel periodo necessario per ottenere tale documentazione, necessaria per procedere alla gara per l’affidamento dei lavori, complice anche il 110%, l’aumento del costo delle materie prime, ed in genere i rincari subentrati, hanno fatto sì che in poco tempo, arrivati alla progettazione definitiva, il costo è schizzato a 4.800.000 euro.
Non fosse accaduto questo, il lavori sarebbero già iniziati da tempo. Adesso, con tutti i bandi e il denaro che sta girando, sembra impossibile che il Comune di Arenzano debba sostenere per intero tale onere. Ad esempio, il piano triennale della Regione 2018 – 2020 non è ancora stato aggiornato, ed abbiamo ricevuto rassicurazioni che all’arrivo di nuove risorse avremo ottime possibilità di ottenere finanziamenti importanti”.
A questo punto, dunque, se si “sbloccherà” il problema dei costi e dei fondi, la questione rimarrà di natura squisitamente politica: avrà senso pensare a un nuovo edificio?