Polemiche post mareggiata a Cogoleto: a puntare il dito sul ripascimento delle spiagge è Alessandro Caruso, volto noto del centrodestra cogoletese ed ex consigliere comunale.
“Le opere di ripascimento, finanziate con più di un milione di euro dal fondo mareggiata 2018-2019 della Regione, dovevano essere a difesa della costa – spiega Caruso – ma le onde dei giorni scorsi hanno portato una quantità assurda di sabbia sul lungomare, nei parcheggi, addossata contro le strutture e a ostruire la foce dei rii, sul litorale si sono formate vere e proprie dune. A mio parere è stato immesso un eccesso di materiale. Ora il Comune sta rimettendo tutto a posto lavorando da giorni, ma questo succederà a ogni nuova mareggiata? Sarebbe una spesa di denaro pubblico enorme” osserva l’esponente del centrodestra, anche alla luce del previsto ripascimento in zona levante.
Ma come si risolve la questione? Pennelli, dighe soffolte, frangiflutti? Non è semplice dare una soluzione e anche diversi esperti, soprattutto, nei giorni scorsi, hanno sottolineato che non sempre queste costose infrastrutture sono adatte a tutti i tipi di costa e fondali. E Cogoleto, tra l’altro, davanti a sé ha una prateria di posidonia di notevole importanza ecologica. “Il ragionamento però non può essere quello di finanziare ripascimenti lasciando poi i Comuni al loro destino – conclude Caruso -. Certo, ogni zona della Liguria ha le sue particolarità, ed è vero che certe opere non sempre sono adeguate. Noi però non possiamo spostare un paese a monte, Cogoleto esiste da mille anni, la spiaggia l’abbiamo, senza dubbio a mio parere le barriere soffolte possono contribuire”. E la posidonia? “Vero, non possiamo metterla a rischio, ma il lavoro fatto comunque non ha risolto il problema. Abbiamo dei moli costruiti in epoche non recenti, possiamo cominciare a capire se possiamo potenziarli, aggiungendo sabbia quando sapremo che il mare non potrà fare ulteriore danno”.
In un contesto così complesso, insomma, caratterizzato anche dal cambiamento dei fenomeni naturali, spesso più violenti, la ricerca di una soluzione definitiva rimane ancora una sfida.