Torna la primavera, torna il caldo, e… tornano anche le api! Questo alveare di dimensioni notevoli si trovava vicino alla foce del fiume Cantarena, ad Arenzano, ed è stato rimosso da un apicoltore.
Attenzione però: le api sono una specie protetta, vietatissimo dunque distruggere l’alveare o usare insetticidi. L’unica soluzione è mettere in sicurezza la zona oppure chiamare un apicoltore esperto che possa arrivare a prelevare api e alveare, come è successo ad Arenzano.
Come distinguere però le api dalle loro parenti più strette, le vespe, che invece non sono specie protetta? In questo caso ci viene in aiuto un vecchio modo di dire, “vitino di vespa”, usato per indicare le ragazze con la vita stretta. Infatti le vespe hanno un corpo quasi diviso in due, con una vita molto stretta, mentre le api hanno un corpo più tozzo. Le colonie di vespe inoltre sono meno numerose di quelle delle api, che possono arrivare a contare fino a 40mila individui.
Ma perché le api sono così importanti? La risposta più recente viene da uno studio della Fao che rivela come negli ultimi anni la popolazione di api e di altri insetti impollinatori abbia subito un drastico calo, un grave pericolo perché 71 delle 100 colture più importanti al mondo si riproducono grazie all’impollinazione. Se il numero di api continuerà a diminuire, molti alimenti rischiano di sparire dalle nostre tavole e altrettante piante rischiano di scomparire, sconvolgendo l’ecosistema. Addirittura, Albert Einstein disse che «Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita».
In tavola, inoltre, non scomparirebbe solo il miele, ma anche frutta e verdura e persino i prodotti caseari come latte, yogurt, burro e formaggi freschi, e buona parte del cibo che consumiamo e che dipende, direttamente o indirettamente, dall’opera di impollinazione.
Fotogallery (l’alveare rimosso ad Arenzano):