Prendere spunto dall’iniziativa portata avanti a Genova e creare, anche ad Arenzano, un albo delle botteghe storiche o dei locali di tradizione: è la proposta del consigliere comunale Giacomo Robello, capogruppo di Vivi Arenzano, per valorizzare le attività più antiche del paese che, nonostante le difficoltà attraversate negli anni, continuano ad aprire tutti i giorni per fornire importanti servizi.
“I negozi e i locali storici – dice Robello – rappresentano un patrimonio imprenditoriale, sociale e culturale che è parte integrante della storia della nostra cittadina rivierasca e contribuisce a sviluppare e a radicare un collettivo senso di appartenenza e di identità degli abitanti. Sono attività ricche di storie da raccontare che si intrecciano con quella di Arenzano, un patrimonio per tutti noi, sarebbe bello riconoscerne il ruolo”.
Per questo Robello ha scritto un’interpellanza che verrà discussa nel prossimo consiglio comunale: “Sarebbe semplice e possibile per l’amministrazione creare un disciplinare o regolamento dedicato alla creazione di un albo. Il negozio ‘sotto casa’ è quello che fa di un luogo una comunità. Un’importanza che abbiamo scoperto ancora più evidente dopo avere provato lo sconforto di una città spenta dal lockdown”.
A Genova, le botteghe storiche dal 2011 sono riunite in un albo per tutelare la loro unicità e tramandarla alle generazioni future, su iniziativa di Comune, Soprintendenza, Camera di Commercio e associazioni di categoria. I turisti sono incoraggiati a visitare questi presidi che in alcuni casi sono davvero molto antichi, come la farmacia Sant’Anna dei carmelitani scalzi, fondata nel 1650, o la liquoreria Marescotti, risalente al 1780, tanto per citarne due. Ci sono poi i locali di tradizione, ovvero coloro che hanno una storia di almeno 50 anni alle spalle.