Armonizzare, integrare, semplificare. Questi gli obiettivi perseguiti da AMT con la rivoluzione tariffaria presentata oggi e che entrerà in vigore in via sperimentale per un anno il prossimo 15 gennaio. L’obiettivo è quello di attrarre sempre di più verso l’uso dei mezzi pubblici con forme di abbonamento semplificate, convenienti e valide su tutto il territorio metropolitano di Genova.
Tra le principali novità per i residenti nella città metropolitana (cioè nei comuni già compresi nella provincia) la metro di Genova deviene sempre gratuita. Per gli over 70 la gratuità (a partire dalle ore 9,30) è su tutta la rete AMT, così come per gli under 14 ma senza limitazioni di orario. Un unico abbonamento annuale da 295 euro – più conveniente rispetto alle precedenti opzioni e valido sulla rete Grande AMT, Volabus, Navebus, linea 782 Portofino-Santa Margherita Ligure, Ferrovia Genova Casella e rete urbana genovese di Trenitalia – sostituisce i sei abbonamenti annuali ora in essere.
Per contro il biglietto singolo (non legato ad alcun abbonamento) passa da 1,50 a 2 euro.
Peccato che – a proposito di integrazione – la nuova politica commerciale di AMT non abbia contemplato la estensione della tariffa integrata bus-treno sino ad Arenzano e Cogoleto, come da tempo richiesto dalle rispettive amministrazioni comunali, che giusto un anno addietro avevano specificamente scritto in tal senso anche ad AMT.
A sottolineare il fatto, nell’ultimo consiglio metropolitano, anche il consigliere e vicesindaco di Cogoleto Stefano Damonte (l’argomento è un suo cavallo di battaglia). Dalla Città Metropolitana è arrivata la risposta che si continuerà a cercare di ottenere il biglietto integrato con anche una tariffa unica per i pendolari di Trenitalia che vivono nel genovesato, ma per ora ancora nulla di fatto.