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Area Metropolitana – Il documento di “Arenzano e Libertà”

Riceviamo e pubblichiamo il documento presentato dai membri del gruppo consiliare “Arenzano e Libertà” al sindaco di Arenzano e per conoscenza al sindaco di Cogoleto, e condiviso dai coordinatori del Pdl di Arenzano e Cogoleto.

Viviamo  un momento importante per la riorganizzazione territoriale degli enti locali a livello nazionale. In Liguria questa tematica sembra definita.

Avremo un’area metropolitana, quella genovese, corrispondente all’attuale provincia; avremo la conferma della provincia di La Spezia e molto probabilmente avremo l’accorpamento delle due provincie del Ponente.

La nascita dell’area metropolitana genovese pone sicuramente alcuni problemi che derivano dal ruolo forte ed esclusivo che questa avrà in alcune settori di intervento dei singoli Comuni che entreranno a farne parte: in particolare in tema dell’urbanistica e della programmazione del territorio.

Il decreto legge 6 luglio 2012 n. 95 assegna al sindaco metropolitano la maggior parte delle competenze della Provincia più altre materie di fondamentale importanza quali la pianificazione territoriale generale, le reti infrastrutturali, promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale e l’organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale. Si deve anche sottolineare che all’interno del’area il comune di Genova, da solo, rappresenta il 69%; i comuni del Levante genovese rappresentano il 16% e i due comuni del Ponente, Arenzano e Cogoleto il 2%.

Questa diversità tra le varie aree ci fa pensare che il ruolo della città di Genova nelle scelte programmatiche sarà pressoché esclusiva.

Arenzano e Cogoleto sono legate da interessi comuni:

·         la loro posizione geografica nel Ponente della Liguria;

·         la vocazione economica prevalentemente rivolta al turismo;

·         l’appartenenza ad un’area a forte correlazione economica (Pratozanino, Stoppani, Nuovo Golf, ecc.) e ricca di forti prospettive di sviluppo nel settore turistico.

Queste condizioni che vedono i due comuni al confine della città metropolitana e della provincia di Savona, possono far pensare all’opportunità di approfondire la possibilità di immaginare la richiesta di appartenenza alla nuova prevedibile provincia del ponente piuttosto che all’area metropolitana.

E’ una scelta difficile che a nostro giudizio potrebbe essere suggerita dai cittadini delle due comunità attraverso una consultazione popolare, attraverso le forme previste dalla legge e dalla Costituzione.

Giacomo Robello

Paolo Cenedesi