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Città Metropolitana: cosa faranno Arenzano e Cogoleto?

Il tempo stringe, e presto i piccoli comuni che gravitano intorno a Genova dovrebbero decidere se entrare a fare parte della Città Metropolitana oppure no. Giovedì 13 settembre, alla conferenza dei 67 sindaci della provincia di Genova (il primo “consiglio metropolitano”), convocata dal commissario Piero Fossati, sono tante le perplessità, così come parecchia è la voglia di vederci chiaro. Innanzitutto come si può decidere di far parte di una Città Metropolitana quando lo stesso concetto è confuso? E’ stata questa la motivazione che ha spinto i tanti sindaci intervenuti il 13 – tra cui Maria Luisa Biorci, prima cittadina di Arenzano – a invitare il presidente della Regione Claudio Burlando e il commissario Fossati a chiedere una proroga al governo. Il sindaco di Genova, Marco Doria, ha rassicurato i colleghi: «Tutti continueranno a essere protagonisti perchè il ruolo dei comuni è insostituibile». Anche perchè – tra i più perplessi – circola la seguente domanda: come farà il sindaco metropolitano a essere presente su un territorio così vasto, facendosi portatore delle istanze di tutti i cittadini?

E giovedì le domande da parte dei sindaci di Arenzano e Cogoleto non sono mancate: chi si occuperà di turismo? E di scuola? E il Puc – che ancora non è stato portato nei consiglio comunali delle due cittadine – come verrà redatto?

Le domande sono ancora tante per una materia ora fumosa e in continua evoluzione, e i sindaci di entrambi i paesi prendono tempo per cercare di capire cosa comporterà il fatto di aderire o no alla Città Metropolitana. Il sindaco di Arenzano, Maria Luisa Biorci, non esclude il consorzio con Cogoleto (e eventualmente con gli altri comuni della Riviera del Beigua) in modo da avere un peso politico rilevante eventualmente anche nelle decisioni della Città Metropolitana. In ogni caso, ribadiscono le due prime cittadine, nulla verrà fatto senza prima coinvolgere la cittadinanza, in modo da compiere una scelta partecipata e condivisa. Nel frattempo, il Pd di Arenzano – in una nota su Facebook – pubblica alcuni “pensieri sparsi” raccolti durante un incontro alla festa provinciale del partito, per cercare di trovare il bandolo della matassa e capire i pro e i contro del progetto.

Sul fronte opposto, il centrodestra boccia categoricamente l’eventuale adesione dei due paesi alla Città Metropolitana: in una nota condivisa dai circoli del Pdl di Arenzano e Cogoleto, i due consiglieri di “Arenzano e Libertà” Giacomo Robello e Paolo Cenedesi propongono l’adesione alla “Provincia del Ponente”, che dovrebbe comprendere i territori di Imperia e Savona, a causa delle maggiori affinità delle due cittadine con il resto della riviera del Beigua. Il Presidente della Provincia di Savona Angelo Vaccarezza, dal canto suo, si era detto pronto ad accogliere le due cittadine. La Lega Nord di Arenzano, nel frattempo, chiede un referendum in cui possano essere i cittadini a scegliere: «Arenzano – scrive su un manifesto che uscirà nei prossimi giorni – per caratteristiche socio-economiche, turistiche, territoriali ed ambientali, è più affine ai Comuni delle provincie di Savona ed Imperia. […] Ci si deve muovere di concerto con il comune di Cogoleto attraverso l’indizione di un referendum».