Dottor Jean Pierre Candido
Responsabile del Raggruppamento di Chirurgia Generale della Casa di Cura “Sedes Sapientiae” di Torino
Diplomato in Chirurgia Vascolare presso la Facoltà di Parigi
Membre de la Société Française de Chirurgie Vasculaire
Specialista in Chirurgia Generale
Specialista in Chirurgia Vascolare presso la Facoltà di Parigi
Omeopata ed Omotossicologo
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Studi:
– “Casa di Cura Sedes Sapientiae” via G.Bidone,31 – 10125 Torino tel.011.46.77.800
– Via Sauli Pallavicino 54 (interno cortile Farmacia) – 16011 ARENZANO (GE) tel.335.661.66.90
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Desidero affrontare un tema discusso ma poco conosciuto, che crea pregiudizi, approvazioni incondizionate e timori immotivati: l’Omeopatia.
Il termine deriva dal greco: omeos=simile e patos=sofferenza; già Ippocrate nel 450 a.C. sosteneva che i vari sintomi delle malattie non sono altro che ”tentativi di guarigione da parte del corpo”. Trattasi di medicina alternativa di tipo olistico(holos=intero), in cui la malattia è trattata considerando l’organismo intero nell’equilibrio della sua completezza. Samuel Hahneman (medico tedesco: 1755-1843) determina le basi dell’Omeopatia in un periodo storico che va dall’Illuminismo al Romanticismo, in cui il concetto filosofico dell’ ”uomo” costituente un ”tutt’uno” con il cosmo, regge tutta la cultura del periodo. L’essere vivente è in equilibrio sia col mondo esterno che interiore; se questo equilibrio viene meno, si sviluppa la malattia, vale a dire: la risposta dell’organismo ai fattori patogeni (infezioni, stress, traumi, cattivo stile di vita).
Il procedimento della medicina omeopatica è: ”per curare un individuo ammalato, bisogna provocare nel medesimo (attraverso sostanze), una malattia simile a quella che il paziente sta vivendo”: ”simila similibus curantur”(i simili si curano con i simili, come sosteneva Ippocrate). In Omeopatia si utilizzano sostanze naturali (minerali, vegetali, organiche) in diluizioni variabili a seconda del problema da risolvere.
L’assunzione ripetuta di una sostanza, provoca una reazione nell’organismo paragonabile ad una sorta di ”malattia artificiale” specifica della sostanza medesima. Applicando la legge di similitudine, quando una malattia verrà con quei sintomi particolari, potrà essere curata con la sostanza medesima.
Oggigiorno abbiamo scoperto l’esistenza di PNEI: ricettori neurologici che mettono in stretta correlazione la psiche con l’apparato neurologico, endocrino ed immunitario; questo è il ponte di collegamento tra terapie omeopatiche e scienza.
Spero di essere stato comprensibile a tutti Voi, in modo da approfondire nelle prossime puntate tutti i risvolti e le applicazioni pratiche di questa medicina così antica ma nel contempo così moderna (l’Omotossicologia).
Vi saluto cordialmente col proverbio che dice: ”O mà o vegne in carossa e ò và via a pé” (il male arriva in carrozza e se ne và a piedi; significa che in omeopatia la cura del medesimo è piuttosto lunga).