“La sicurezza dei cittadini è una priorità assoluta, ma il progetto ANAS per la galleria paramassi di Arenzano è fermo da troppo tempo e manca ancora una reale condivisione delle soluzioni possibili tra gli enti coinvolti. Il Comune di Arenzano ha avanzato proposte alternative che meritano attenzione e confronto. Purtroppo, la Regione non ha saputo coordinare efficacemente il dialogo tra le parti, lasciando i cittadini in una condizione di incertezza e insicurezza. Urge accelerare il processo decisionale trovando una soluzione che garantisca sicurezza e riduca l’impatto ambientale. Chiederò una commissione ad hoc in modo da chiarire con urgenza il da farsi, per sbloccare la situazione trovando un punto di mediazione tra ANAS e il Comune di Arenzano. Non possiamo permettere che questioni burocratiche mettano a rischio la sicurezza delle persone. Continuerò a vigilare sulla vicenda e a sostenere ogni iniziativa volta a garantire una rapida e adeguata soluzione del problema”.
Così il capogruppo del PD in Regione dopo la risposta in aula alla sua interrogazione – al consiglio regionale dell’11 marzo – sulla galleria paramassi di Arenzano, con la quale ha chiesto se fossero state valutate le criticità evidenziate dal geologo nominato dal Comune di Arenzano e le perplessità del Difensore civico della Regione, richiedendo inoltre di promuovere azioni per garantire, attraverso il coinvolgimento degli organi competenti, degli enti coinvolti o esperti indipendenti, supporto tecnico al fine di adottare la soluzione più sostenibile e appropriata.
L’assessore alle infrastrutture e protezione civile Giacomo Giampedrone aveva illustrato gli interventi nel dettaglio e le finalità dell’opera, precisando che l’ìter attualmente è a livello comunale per la programmazione urbanistica mentre gli aspetti legati alla salvaguardia della sicurezza stradale sono in capo ad Anas. Per Giampedrone la Regione non ha, dunque, la competenza per esprimere un parere in merito.
La situazione sembra effettivamente essere ad un punto fermo, tra un progetto presentato da Anas, e da questa considerato immodificabile, per un’opera di quasi 400 metri di lunghezza (e di considerevole impatto) e i dubbi della amministrazione arenzanese, propensa a soluzioni meno invasive anche dal punto di vista ambientale e paesaggistico.