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FOTO – La galleria paramassi al Pizzo non convince il Comune di Arenzano: cosa sta succedendo

Una struttura di cemento di più di 300 metri, molto importante per la sicurezza ma fortemente impattante (i rendering sono pubblicati alla fine dell’articolo). E il Comune di Arenzano non è convinto: sono gli ultimi sviluppi dell’iter per realizzare la galleria paramassi al Pizzo, annunciata da Anas tempo fa. 

Il Comune non ha voce in capitolo sull’opera in sé, ma la galleria (o tettoia) per essere realizzata ha bisogno di una variante al Puc per procedere con gli espropri necessari, e questa deve passare necessariamente per il consiglio comunale: lo scorso febbraio la votazione su questo punto era stata rimandata in attesa di ulteriori chiarimenti, ma era stata una decisione su cui si era diviso sia il consiglio comunale sia in parte la stessa maggioranza.

Un’opera lunga 370 metri 

“Negli ultimi anni – riassume il sindaco Francesco Silvestrini – Anas ha progettato e finanziato l’intervento che, tenuto conto delle indicazioni di geotecnici, ingegneri e Ctu del procedimento penale sulla frana del 2016, metterebbe in sicurezza la Strada Statale Aurelia in località Pizzo, permettendo di evitare chiusure in presenza di allerta meteo.
Trattandosi di tratto extra urbano, la progettazione è di competenza esclusiva di Anas, che ha individuato come unica soluzione possibile la costruzione di una galleria aperta, in pratica una tettoia, la sommità della quale verrà coperta con vegetazione, in modo da avere una riduzione dell’impatto estetico. Al momento Anas è pronta per appaltare progettazione esecutiva e lavori, ma ha chiesto al Comune di approvare una variante al Puc che consenta l’esproprio di alcune aree di privati”.

Il problema nasce dal fatto che, sulla base delle indicazioni ricevute dai tecnici, il tratto che Anas considera a rischio non è solamente quello che va dalla galleria del Pizzo fino al muraglione già esistente, ma arriva fino al termine del muraglione stesso: una tettoia lunga circa 300 metri, dalla galleria del Pizzo fino alla Pria Pulla. Con ulteriore rampa di 70 metri, con inizio da San Sebastiano, per accedere alla sommità per manutenzioni.

Dunque, inevitabilmente, un’opera impattante sul paesaggio che ha diviso il consiglio comunale (ma anche la stessa maggioranza) tra favorevoli e contrari: chi chiede di andare avanti e mettere in sicurezza il tratto, per non dover dipendere dall’allerta meteo, chi chiede prudenza e ulteriori chiarimenti. Venerdì prossimo, comunque, ci sarà un ulteriore incontro con Anas.

Cosa succede se il Comune non approva la variante al Puc

Sulla base di queste perplessità il Comune recentemente ha richiesto la perizia di un tecnico terzo. 

“Da qui – continua Silvestrini – il sorgere di perplessità, pur consci che sicurezza e viabilità siano prioritarie. I tecnici comunali e la relazione di geologo incaricato dal Comune, su richiesta di buona parte dei consiglieri, di maggioranza e non, suggeriscono che, anche a seguito degli interventi per quasi 3 milioni di euro già eseguiti da Anas nel 2022, siano possibili soluzioni alternative, più tipiche della Liguria, che prevedano l’applicazione di reti paramassi. O quantomeno propongono di limitare la tettoia al solo tratto che va dall’uscita della galleria del Pizzo fino al muraglione già esistente”.

Anas però, sulla base delle relazioni dei propri tecnici, esclude che il proprio progetto possa essere variato: “E ci ha rappresentato l’evenienza che, in assenza della variante al Puc, la conferenza dei servizi si chiuda con esito negativo e gli interventi su Arenzano vengano definanziati, lasciando permanere lo stato attuale a tempo indefinito. In pratica, quindi, ci troviamo di fronte a un tutto o niente” continua Silvestrini.

Qui l’articolo sulla lettera di Anas

Non solo la galleria: le altre opere che Anas dovrebbe realizzare

Conclude Silvestrini: “L’intervento della paramassi è inserito in un pacchetto di opere su Arenzano, per un valore di oltre 15 milioni di euro, comprendente anche le rotonde di via Unità d’Italia e del Mulino, quest’ultima molto attesa, perché consentirebbe la svolta in via Clivio e aprirebbe alla creazione di un marciapiede per i pedoni. Quindi, in sostanza, la scelta che a breve il Consiglio Comunale dovrà compiere è fra l’eliminazione delle chiusure con allerta e le due rotonde citate oppure la preservazione dell’odierno aspetto del litorale da una costruzione in cemento lunga 300 metri, oltre alla rampa di 70. Credo che le opinioni in merito saranno molte e molto diverse fra loro”.

I dubbi dei consiglieri comunali

E tra queste opinioni diverse tra loro c’è quella di alcuni consiglieri comunali – quelli del gruppo ApertaMente – che hanno evidenziato che il progetto della galleria di Anas si baserebbe su una relazione geotecnica secondo la quale, nel famoso giorno della frana del 2016, “i blocchi non hanno oltrepassato la sede stradale“, dicono, mentre invece i massi avevano raggiunto lungomare e spiaggia, danneggiando anche il ristorante “Il Rifugio” e ferendo un passante (qui le foto). Dunque, i consiglieri chiedono se effettivamente la copertura proteggerebbe anche passeggiata e spiaggia nel caso di altre frane.

Qui l’articolo con l’opinione di Giulia Gambino e Gianluca Traverso (ApertaMente Arenzano)

Per quelli del gruppo Vivi Arenzano, invece, occorre andare avanti vista la fatica fatta per ottenere questa importante galleria, con un progetto ottenuto grazie anche all’interessamento della Regione e di cui si potrebbe discutere delle varie questioni strada facendo, anche per non rimanere “ostaggio” delle varie allerte meteo come è successo negli anni: situazioni che hanno rischiato di “tagliare” letteralmente in due la Liguria con grandi disagi. Insomma, un problema da affrontare definitivamente con un progetto di cui si era già parlato e il tempo, per i consiglieri, è ora.

Qui l’articolo con l’opinione di Giacomo Robello, Paolo Cenedesi e Renato Magliocchetti (Vivi Arenzano)