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“Mameli” stasera su Rai Uno: c’è anche un po’ di Arenzano

Da stasera su Rai Uno va in onda “Mameli – Il ragazzo che sognò l’Italia”, miniserie incentrata sulla vita di Goffredo Mameli, poeta e patriota autore dell’inno nazionale della Repubblica Italiana. 

Mameli era nato e cresciuto a Genova e la serie è stata girata infatti anche nel capoluogo ligure. E nella produzione c’è anche un po’ di Arenzano: tra le comparse figurano infatti Carola Giordano, arenzanese e molto attiva nel Gruppo Storico di Voltri, e Carola Annitto che è cresciuta nel piccolo comune, anche se adesso vive altrove. 

Per Carola Giordano è un sogno che si avvera: da sempre appassionata dell’800, partecipa con entusiasmo nel Gruppo Storico di Voltri. La vedremo sia nella scena di un ballo, in un elegante palazzo genovese, sia nella scena in cui l’inno venne cantato per la prima volta, nel dicembre 1847, davanti al santuario di Nostra Signora di Loreto, nel quartiere genovese di Oregina, con le bandiere tricolori e la partecipazione dei cittadini. Due momenti molto emozionanti che segnano sia la vita privata sia quella pubblica di Mameli: “È stata una grande emozione – dice Carola – ti senti parte della storia e familiarizzi con i personaggi, con i loro sogni, con le loro vite. Li comprendi meglio: uscendo dai libri di storia scopri che erano ragazzi come quelli di oggi, con speranze e timori, coraggio e insicurezze”. 

Carola Giordano è abituata ai costumi ottocenteschi: “Faccio parte da anni del Gruppo Storico di Voltri e siamo molto attivi nel tramandare la tradizione popolare. Mi è piaciuto, nel mio piccolo, valorizzare questa esperienza anche come comparsa e sono grata al gruppo che mi insegna sempre molto”.

“Ho partecipato a un casting nel centro storico al laboratorio dei Giardini Luzzati – dice Carola Annitto – e sono stata selezionata: un’esperienza totalmente diversa rispetto a quello che faccio tutti i giorni, nuova e positiva. Certo, sono solo una comparsa, dunque vedremo se e quanto sarò riconoscibile, in ogni caso è stato bellissimo”.