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Volley: parliamo di CogoValle con il Direttore Sportivo Danilo Esposto

A margine del triangolare pre campionato, giocato a Cogoleto nello scorso fine settimana dal CogoValle con Audax e Cus Genova abbiamo incontrato il Direttore Sportivo Danilo Esposto.

Come nasce il CogoValle?

“Si può dire che sia nato di fatto l’8 dicembre 2019 quando, insieme agli amici Simone Roserba e Paolo Repetto abbiamo messo in piedi una squadra per partecipare ad un torneo giovanile ad Alassio. In allora io ero dirigente al Vallestura, Simone era responsabile del settore giovanile del Cogoleto mentre Paolo era già un allenatore di grande esperienza. Vinciamo il torneo e decidiamo di fare, poco dopo, un altro interregionale Under 12 in occasione della Befana. Un trionfo. Battiamo tutti, anche le squadre più accreditate. E così ci siamo detti perché non continuare insieme? Tra ValleStura e Cogoleto il nome è venuto quasi spontaneo e così è nato il CogoValle”.

E dunque è iniziata questa avventura

“Siamo partiti prima con l’Under 12, poi con l’Under 13 e poi ci è scappata la mano e ora abbiamo squadre in tutte le categorie, sino ad arrivare alla serie C.  La più grande aspirazione ora è portare col tempo la prima squadra in B2, anche se comunque il nostro progetto ruota attorno ai giovani. Cerchiamo di dare la possibilità a tutti di fare sport e chissà che prima o poi non si arrivi anche nelle giovanili ad essere tra i primi a livello nazionale. Considerati i piazzamenti in costante miglioramento degli anni scorsi quest’anno sarebbe bello arrivare, con la Under 16, tra le prime 10 in Italia”.

CogoValle nasce quindi guardando ai più giovani

“Sì l’idea è di un progetto per far crescere le giovani e formare giocatrici che nel loro futuro possano ambire ad andare in alto, come in qualche caso è già accaduto. Per questo iniziamo dal minivolley a salire, con la competenza di tecnici che possono accompagnare questa crescita. Poi è chiaro, come ho già detto, che con la prima squadra ci piacerebbe arrivare anche alla B2, ma quello è il massimo che potremmo fare, né ci interesserebbe fare di più”.

Quanti atleti fanno parte della famiglia CogoValle?

“Circa 200 atleti. Sono prevalentemente della zona di Cogoleto, Masone e Voltri, oltrechè di Arenzano, dove ci dividiamo il territorio con gli amici del Volare, con cui abbiamo un ottimo rapporto e sostanzialmente la stessa dimensione societaria. Abbiamo anche molti giovani che vengono da Genova e questo è un problema logistico che però abbiamo risolto prendendo anche una palestra ai Capannoni di Voltri. Poi abbiamo una quindicina di allenatori, altrettanti dirigenti e …tanta, tanta passione”.

Formalmente però Cogoleto Volley e Pallavolo Vallestura restano indipendenti 

Certo, sono due società distinte però amministrate sportivamente in modo unitario.

Dove vi allenate?   

“Ci alleniamo nella palestra di Masone, alla palestra e al PalaDamonte di Cogoleto – dove qui ci alterniamo con il basket – e ai Capannoni di Voltri, in coabitazione con la Colombo Volley. Voltri attualmente è un po’ il nostro centro anche per la comodità logistica rispetto a Genova ed alle altre sedi”.

La scorsa stagione è stata davvero ricca di soddisfazioni …

“Davvero. Siamo andati in finale territoriale con le Under 18, 16, 13, 12 . Solo la Under 14 è arrivata terza. Abbiamo poi vinto la finale delle U16 e perso quelle di U14 e 18.
L’obiettivo quest’anno è di continuare a crescere vincendo almeno due delle finali territoriali nelle categorie che poi hanno anche lo sbocco delle finali nazionali. Nell’U16 siamo tra le favorite, nell’U14 ce la possiamo giocare, mentre nella U18 sarà dura… ma ci proveremo fino in fondo”.

E per le più grandi?

“Mantenere la categoria nella serie C, squadra che abbiamo ringiovanito anche nell’allenatore con l’arrivo del bravissimo Massimo Pusceddu. Facciamo crescere le ragazze per tentare poi la promozione in B quando saranno pronte, magari l’anno prossimo.  Stesso discorso per la squadra di serie D: sono giovanissime che quest’anno dovranno battagliare e crescere”.

Sogno nel cassetto?

“Lo scudetto, vincere uno dei campionati giovanili. Ma chiamiamolo sogno proibito.
Il sogno reale è arrivare nelle prime dieci in Italia nei prossimi due anni. Dopotutto l’anno scorso le ragazze dell’Under 16 hanno chiuso le finali nazionali al tredicesimo posto. Dunque perche no?”