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Musica in Pillole – Choro, alle origini della musica brasiliana

Vittorio Attanasio, musicista, è manager di artisti e gruppi musicali, in particolare brasiliani. Fondatore dell’associazione Coloriamo @ Musica, organizza eventi sul territorio ligure e non solo, e in particolare Amore Sacro Amor Profano, festival di cantautori dedicato alla figura del grande De André, ad Arenzano. Il Canto della Terra, rassegna dedicata alla world music contemporanea; Ex Melle, festival degli artisti di strada di Mele. Scrive canzoni, poesie, racconti, romanzi e quanto l’ispirazione gli suggerisca.

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Cari amici di Cronache Ponentine, lo sapevate che Arenzano nel 2009 è stata la città italiana che ha ospitato la prima nazionale del film documentario Brasileirinho di Mika Kaurismaki? Un film dedicato al genere musicale che ha ispirato l’intera musica brasiliana e ai suoi più noti musicisti. La proiezione del film è stata effettuata nel Nuovo Cinema Italia e ha visto un tutto esaurito, forse anche perché dopo la proiezione ha suonato dal vivo il Trio Madeira Brasil, uno dei gruppi protagonisti del film.

Lo choro può essere considerato il primo genere musicale urbano brasiliano: sviluppatosi verso la fine dell’800 costituisce l’ossatura di tutta la musica brasiliana.
Le sue origini risalgono ai tempi in cui musicisti di Rio decisero di coniugare melodie del Vecchio mondo come il valzer con la religiosità dei ritmi afro-brasiliani dei neo-immigrati africani e le interpretazioni melanconiche tipiche della cultura musicale indo-brasiliana. Fu così che lo choro si sviluppò nelle favelas di Rio come nei dopolavori ferroviari della città di São Paulo, fino ad espandersi sempre di più anche nelle altre grandi città, grazie allo spirito popolare e fortemente socializzante che lo ha sempre contraddistinto.
Per molto tempo però questo genere fu soppiantato dai più popolari samba e bossa nova. Rimaneva, tuttavia, tenuta accesa una piccola “brace” nei circoli di choro frequentati dagli chorões (termine per definire chi suona questo genere), tanto cari al grande compositore Heitor Villa Lobos che, la sua biografia racconta, scappava al controllo dei propri genitori per raggiungere questi circoli, invisi dalla famiglia per le modeste origini dei frequentatori. E proprio la tenacia degli chorões e, soprattutto il successivo contributo di giovani talenti musicali conosciuti dal grande pubblico in altri ambiti musicali, hanno fatto sì che venisse riscoperto ed oggi per le strade di Rio, São Paulo, Brasilia (per citare le più importanti), tra ragazzini che giocano a calcio e vecchietti che fanno la siesta, si assiste di nuovo a quelle irresistibili “jam session” musicali che all’inizio del ‘900 deliziavano i bar della città.

E questo benefico virus dal Brasile si è diffuso velocemente anche in Europa… Genova inclusa!
Nel nostro capoluogo alcuni anni fa musicisti, più e meno noti e provenienti da diverse estrazioni musicali, si incontrarono informalmente ora a casa di uno, col bel tempo sulle panchine di un parco cittadino o nel cortile della casa di campagna dell’altro, dando vita a vere e proprie rodas de choro.
(Roda: “ruota” è il modo in qui si dispongono, a caso, i musicisti per suonare).

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Lo choro è musica d’insieme, aggrega, coinvolge. Dovrebbero, i docenti di tutte le scuole di musica, prima su tutte il conservatorio, incentivare i propri allievi a partecipare a questi incontri, anzi organizzarne. Sviluppano il ritmo, la capacità di lettura e di esecuzione, l’improvvisazione e, cosa non trascurabile, si sta insieme alla pari. Non c’è nessun primo strumento o primo artista, ognuno dà quello che sa e che può.

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Sulla scena cittadina genovese vorrei segnalarvi il nome di un validissimo, nonché giovane, musicista che sta contribuendo, con assiduità ed infinita passione, alla divulgazione di questo genere: Filippo Gambetta.
Filippo dopo aver partecipato a tantissimi seminari sia in città europee che a Rio De Janeiro, ha da alcuni mesi costituito un gruppo: ChocoChoro, formato da lui al mandolino 10 corde, Marco Moro al flauto traverso e Fabrizio Forte alla chitarra 7 corde e proprio in questi giorni, i tre, hanno ultimato la registrazione di un cd che si rifà alla tradizione e presto sarà disponibile per l’ascolto.
Filippo ha inoltre organizzato nel corso di quest’anno diverse rodas de choro, la più importante al Circolo Arci Zenzero. Un intero fine settimana di seminari dei vari strumenti caratteristici (mandolino, cavaquinho, chitarra, flauto) proiezione di documentari e film, rodas pomeridiane e, naturalmente, concerti serali.

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Ecco alcuni interessanti collegamenti:

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Choro n. 1 Heitor Villa Lobos: https://www.youtube.com/watch?v=tSomPkfRsFk
Jacob do Bandolim: https://www.youtube.com/watch?v=5yjBHuCJfd0
Dimenticavo, anche il nostro Stefano Bollani ne è stato contagiato:
https://www.youtube.com/watch?v=ZmCWt5R0ics